Il lento processo di lavorazione, il lento scorrere del tempo..
Tecniche di produzione basate sull’utilizzo di prodotti esclusivamente naturali Versatilità,bellezza e qualità
Le caratteristiche della nostra pelle In Concia al Vegetale

La Concia al Vegetale ha origini nella preistoria e in Toscana ha conosciuto il suo massimo splendore.
Da secoli i maestri conciatori toscani si tramandano la preziosa tradizione artigianale, adesso connubio di antiche ricette e di avanzata tecnologia.

Le concerie associate al consorzio, eredi di esperienza e saperi secolari, eseguono tuttora con cura e passione il lento processo di lavorazione che porta le pelli grezze a divenire cuoio, nel totale rispetto della natura.
Un processo basato sull’utilizzo di tannini naturali provenienti dagli alberi, sulle nuove tecnologie e sul lento scorrere del tempo.
La “Concia al Vegetale” è la più tradizionale e riconoscibile; l’unica capace di impartire a cuoio proprietà inconfondibili, versatilità d’impiego e unicità del prodotto.

I prodotti Magrabò segnalati con il marchio della mano aperta sono realizzati con Pellame Italiano Certificato dal Consorzio Vera Pelle Conciata al Vegetale in Toscana

PELLE IN CONCIA AL VEGETALE

La pelle conciata al vegetale non contiene sostanze tossiche nocive per l’uomo e per l’ambiente ed è solitamente ben tollerata dalle persone allergiche ai metalli pesanti.
Il ciclo produttivo viene, inoltre, curato in ogni dettaglio, per ridurre al minimo l’impatto ambientale:
- Per la concia al vegetale è utilizzata prevalentemente la pelle dei bovini destinati all’industria alimentare. Nessun animale viene abbattuto direttamente per la concia delle sue pelli che, anzi, se non utilizzate nel processo conciario andrebbero a creare gravi problemi di smaltimento;
- Essendo conciato con tannini naturali, una volta esaurito il suo ciclo di vita, un manufatto in pelle al vegetale può essere smaltito con facilità, proprio grazie alle sue caratteristiche chimico-biologiche;
- Gli ingenti investimenti delle concerie negli impianti di depurazione e di smaltimento rifiuti assicurano il pieno rispetto dell’ambiente;
- La maggior parte delle sostanze utilizzate durante la lavorazione delle pelli viene recuperata, lavorata e riutilizzata in altri settori.
Il pelo tolto dalle pelli grezze viene trasformato in fertilizzante per l’agricoltura mentre i fanghi, provenienti dai depuratori, vengono utilizzati nel settore dell’edilizia per la costruzione di laterizi;
- La pelle conciata al vegetale, identificabile dal suo marchio, garantisce l’assenza di sostanze tossiche, come coloranti azoici, nichel o pentaclorofenolo e cromo VI, nocive non solo per l’essere umano ma anche per l’ambiente.
Finalmente il consumatore attento alla qualità e alla tutela ambientale ha un marchio a cui fare riferimento nell’acquisto di prodotti in pelle.

INVECCHIA, MA NON SI ROVINA

La pelle conciata al vegetale assorbe le tracce del vissuto. Sono proprio i cambiamenti e le personalizzazioni che avvengono col tempo e con l’uso a testimoniare la naturalezza del prodotto.
Le colorazioni dei tannini conferiscono col tempo calde tonalità al pellame, che tendono a riaffiorare in superficie con l’uso.
Scegliere un prodotto realizzato con questo pellame significa possedere un articolo che è l’espressione di una filosofia e di uno stile di vita, unico e irripetibile.
Nessuna pelle è uguale all’altra e questo fa sì che le sue interpretazioni in forme e design vengano arricchite dalla varietà e dalla personalità della materia: un fascino particolare e sottile che si trasmette al prodotto finito e a chi lo indossa.

IL TANNINO

Il tannino è il fondamento della concia al vegetale
Si trova più o meno concentrato in numerosi tipi di alberi e piante.
I tannini sono elementi essenziali per un’ampia serie di utilizzi che l’uomo ha saputo trarne nel corso dei secoli.
Il più antico e importante è senza dubbio quello legato alla “concia”, al trattamento delle pelli per la loro lavorazione e trasformazione in cuoio, destinato a calzature, pelletteria, arredamento, abbigliamento e oggettistica. 

Il termine tannino è stato utilizzato per la prima volta nel 1796 per indicare una sostanza presente negli estratti vegetali capace di formare complessi insolubili con le proteine della pelle animale evitando che l’azione degli enzimi proteolitici potesse compromettere lo stato fisico della pelle.
Questa sostanza si trova concentrata in numerose tipologie di alberi e piante, e può essere presente sia nella corteccia che nelle foglie, nel legno o anche nei frutti e nelle radici.
Sono i tannini, estratti di origine vegetale, a dare alla pelle conciata quella caratteristica di unicità che la rende così particolare, così immediatamente distinguibile da altri tipi di concia: lo stesso “profumo di cuoio”, ad esempio, è qualcosa di irripetibile, connotativo di una sensazione inconfondibile.

INVECCHIA, MA NON SI ROVINA

La pelle conciata al vegetale assorbe le tracce del vissuto. Sono proprio i cambiamenti e le personalizzazioni che avvengono col tempo e con l’uso a testimoniare la naturalezza del prodotto.
Le colorazioni dei tannini conferiscono col tempo calde tonalità al pellame, che tendono a riaffiorare in superficie con l’uso.
Scegliere un prodotto realizzato con questo pellame significa possedere un articolo che è l’espressione di una filosofia e di uno stile di vita, unico e irripetibile.
Nessuna pelle è uguale all’altra e questo fa sì che le sue interpretazioni in forme e design vengano arricchite dalla varietà e dalla personalità della materia: un fascino particolare e sottile che si trasmette al prodotto finito e a chi lo indossa.

LE CARATTERISTICHE DEI TANNINI

Nell’attuale pratica conciaria si utilizzano estratti tannici liquidi o in polvere.
Il più noto e antico è l’estratto di castagno ottenuto dal tronco della pianta omonima.
Le caratteristiche peculiari del prodotto rendono l’estratto tannico di castagno particolarmente adatto per la concia di pelli pesanti ed, in particolare, del cuoio per suola, in quanto permettono di ottenere un alto rendimento in peso, un cuoio fermo, compatto ma flessibile, elastico, di buon colore, resistente alla luce e con buona impermeabilità all’acqua.
Ma altrettanto diffuso nella concia al vegetale è l’estratto di quebracho, un albero che cresce prevalentemente in Argentina, nella regione del Chaco.
Il suo colore, la sua bellezza e la sua naturalezza ne fanno un componente di prim’ordine nella pelletteria di lusso.

La concia al quebracho significa anche calore, profumo, morbidezza, resistenza, il fascino di oggetti che col passare del tempo diventano più belli e richiamano momenti indimenticabili della nostra vita.
Oltre agli estratti di castagno e di quebracho trovano impiego in ambito conciario i tannini di tara, prevalentemente utilizzati nel settori auto e arredamento, fornendo alle pelli eccellenti proprietà di pienezza e morbidezza, una buona resistenza alla luce e al calore.
Gli estratti di mimosa conferiscono un colore rosato ai pellami per pelletteria, suola e calzature mentre gli estratti di gambier sono idonei per articoli fini e pregiati in pieno fiore, dal color marrone rossastro.
Un ritorno alla natura e un freno all’utilizzo di prodotti di derivazione chimica che, anche grazie alla profonda evoluzione compiuta dalla ricerca a loro legata, oggi fa dei tannini un importante ingrediente naturale per una vasta serie di applicazioni industriali.

Fonte: CONSORZIO VERA PELLE ITALIANA CONCIATA AL VEGETALE

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